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Anticalcari Magnetici

Il trattamento fisico tramite campo magnetico

Gli anticalcari magnetici applicano un trattamento di tipo fisico, ottenuto grazie all'azione di magneti.
Nel 1900 il fisico olandese Hendrick Antoon Lorenz aveva fatto una interessante scoperta che rivoluzionò il metodo di depurazione dell'acqua. Egli studiò l'effetto del magnetismo sulle particelle e vide come esse subiscono ingenti modifiche se sottoposte a campi magnetici, appunto.
Già nell'antichità era in realtà conosciuto l'effetto di un campo magnetico sull'acqua: i cinesi ad esempio immergevano un frammento di magnetite in un contenitore di acqua allo scopo di curare i calcoli alla bile; i romani si dedicavano alle cure termali, consapevoli del miglioramento delle acque che attraversavano zone polarizzate della terra.
Il funzionamento degli anticalcari magnetici si basa proprio su questa proprietà.
Viene utilizzato un magnete tipo ferrite o magnetite o bobine elettriche, dei quali si invertono i poli ogni tot secondi.
I sali duri, che contengono ioni di calcio e magnesio, sottoposti a questa azione subiscono una dissociazione molecolare e si trasformano in una sostanza chiamata aragonite che non si deposita se non in minima parte, ma rimane in sospensione.
Osservando al microscopio i due tipi di depositi, si è potuto notare che i depositi sono entrambi di tipo cristallino, ma per le reti idriche non trattate i cristalli hanno forma più compatta e regolare, mentre per quelle trattate essi sono più sottili e meno compatti, pertanto più facilmente removibili dal flusso d'acqua.
La durezza e la composizione dell'acqua rimane in teoria inalterata; se si vuole ridurre la quantità di calcio vengono applicati dei filtri che appunto trattengono queste particelle.
Gli effetti di questi anticalcari sono davvero interessanti, dal momento che si rende più efficiente il funzionamento di tutti quegli apparecchi che prevedono un passaggio di acqua al loro interno, a partire dalla caldaia per arrivare al ferro da stiro.

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